LE
ANTIPARTICELLE Il mondo che ci circonda è
composto, come noi, di neutroni, protoni
ed elettroni, trascurando i raggi cosmici
e le particelle prodotte nei laboratori di fisica.
Nel 1932, Anderson, studiando i
raggi cosmici, osservò una particella con la stessa massa dellelettrone, ma con
carica opposta: questa particella era il positrone o anti-elettrone,
cioè lantiparticella dellelettrone. Questa fu la prima evidenza sperimentale
dellesistenza delle antiparticelle. Grazie a questa scoperta Anderson fu insignito,
tre anni più tardi, del premio Nobel per la fisica.
In seguito sono stati osservati anche lanti-protone, lanti-neutrone,
nonché le antiparticelle di molti altri adroni e di tutti i leptoni. La presenza degli anti-barioni così come
quella dei mesoni assicura lesistenza degli anti-quarks.
Non ci addentreremo nelle differenze tra particella e sua antiparticella, perché questo
richiede concetti di fisica molto complessi. Interessiamoci invece ad unaltra
domanda forse più affascinante: è possibile pensare ad un mondo di antimateria, cioè
composto di anti-atomi con anti-elettroni che ruotano attorno a nuclei di anti-protoni ed
anti-neutroni come per la materia ordinaria?
La risposta è sì!
Non esistono ragioni per le quali non possa esistere un universo di antimateria composto
di anti-atomi. Per capire se questa è più una possibilità che una certezza, in alcuni
laboratori si creano artificialmente anti-atomi e se ne studiano le proprietà, per
controllare se cè una qualche differenza tra atomi ed
anti-atomi e per capirne, in caso, le ragioni.
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Che cosa succederebbe se materia ed antimateria si
incontrassero? Se un sasso di materia andasse ad urtare contro un anti-sasso questo si
annienterebbe, producendo una grande quantità di energia sotto forma di fotoni. |
Nel linguaggio usuale il simbolo
dellantiparticella è uguale a quello della particella corrispondente con una barra
sopra, così abbiamo:
Per il positrone si può anche
scrivere:
Torniamo ora alla scoperta del positrone,
evento che costituì una delle verifche più importanti della meccanica quantistica
relativistica, ed in particolare dell'equazione di Dirac. Questa
prevedeva, infatti, l'esistenza, insieme all'elettrone, di una
particella con le stesse caratteristiche ma carica elettrica opposta, che oggi sappiamo
essere la sua antiparticella.
La scoperta del positrone avvenne durante alcuni
esperimenti per lo studo della radiazione cosmica da parte di Anderson. l'apparato di
rilevazione era molto semplice: un rilevatore, detto "camera di Wilson" che, se
attraversato da una particella, lasciava una traccia della traiettoria come una sequenza
di puntini. La camera era inserita in un campo magnetico, poichè
una particella carica, che si muove all'interno di un campo magnetico, invece di andare
dritta, comincia a curvare tanto più, quanto è piccolo il suo impulso.
La direzione verso cui la particella curva, è legata al segno della sua carica elettrica. |
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Attraverso questo rilevatore era possibile
misurare, quindi, la carica elettrica e l'impulso delle particelle incidenti. Per misurare
anche la massa, Anderson inserì nel rilevatore una lastra di piombo, perchè,
attraversandola, la particella avrebbe perso parte della sua energia. Misurando l'impulso
prima e dopo la lastra, era possibile trarre informazioni molto utili sulla massa delle
particelle.
Proprio da queste misure Anderson osservò, nel 1932, una particella con carica positiva,
con massa molto minore di quella del protone. Attraverso la
misura dell'energia persa nell'attraversare la lastra di piombo,
Anderson concluse che la particella aveva la massa dell'elettrone, ma carica opposta. Oggi
sappiamo che aveva appena scoperto l'antielettrone. |